Le dimore che contribuiscono al mito

Case da sogno

Le dimore che contribuiscono al mito

Personalità eclettiche, artisti visionari, grandi studiosi e nobili estrosi: a cavallo tra il XIX e il XX secolo l'Isola di Capri divenne il punto di riferimento per tutti coloro che desideravano rifugiarsi in un luogo magico e adatto ai sognatori, capace di ravvivare l'estro creativo e far dimenticare gli affanni della vita cittadina.

Tutti i personaggi che hanno amato Capri - da Compton Mackenzie a Friedrich Alfred Krupp - hanno sognato una villa sull'Isola Azzurra, un rifugio di pace e silenzio nel quale ritirarsi quando gli impegni professionali e mondani lo permettevano. Oggi è possibile ammirare alcune dimore di chi è riuscito a ritagliarsi un piccolo angolo di paradiso e che sono parte della storia di Capri.

Villa Malaparte - Capri

Casa come me: è questo il nome che Curzio Malaparte ha scelto per sua dimora caprese arroccata su Capo Masullo, uno sperone di roccia situato lungo la passeggiata del Pizzolungo che prende il nome da uno storico pescatore locale. Costruita nel 1938 su progetto dello stesso Curzio Malaparte, la villa è un importante esempio di architettura moderna e del razionalismo italiano.

Le mura esterne della villa sono di colore rosso e sul tetto si trova una grande terrazza con pavimento irregolare. Gli interni sono piuttosto semplici ma, al tempo stesso, ricchi di particolari architettonici degni delle grandi scuole contemporanee. Il salone è illuminato da grandi finestre e riscaldato da un camino con parete di cristallo: un dettaglio che permette di ammirare il mare attraverso il fuoco. In queste sale Curzio Malaparte scrisse una parte del romanzo Kaputt, uno dei suoi libri più conosciuti.

Nel testamento Curzio Malaparte indica la necessità di creare una fondazione capace di gestire i rapporti tra la comunità italiana e quella cinese, lasciando Casa come me a disposizione degli artisti cinesi in visita a Capri.

La villa è stata anche sede della Fondazione Giorgio Ronchi (ora a Firenze), un ente ente dedicato alla promozione della cultura e delle scienze.
Oggi Villa Malaparte è di proprietà degli eredi Malaparte che ci vivono in diversi periodi dell'anno ed è una casa privata e come tale è chiusa al pubblico.

Villa Lysis o Villa Fersen - Capri

Villa Lysis è stata progettata dal pittore e architetto Edouard Chimot nei primi anni del XX secolo per volere del Barone Jacques d'Adelsward-Fersen (conosciuto anche come Barone Fersen), scrittore e poeta francese che lasciò Parigi e si rifugiò a Capri a seguito di alcuni scandali sessuali. La costruzione, terminata nel 1905, riprende le caratteristiche architettoniche dello stile Liberty e si trova a poca distanza dalle rovine di Villa Jovis, una delle ville dell'Imperatore Tiberio.

Conosciuta anche come Villa Fersen, il nome originario della dimora rimanda all'amico di Socrate citato nel Liside di Platone, un importante dialogo sull'amicizia. Punto di riferimento per tutti i personaggi storici che frequentavano l'Isola di Capri nel primo ventennio del Novecento - dallo scrittore inglese Norman Douglas all'enigmatica marchesa Luisa Casati Stampa - Villa Lysis accoglie i visitatori con quattro imponenti colonne ioniche finemente decorate e da un architrave sul quale si trova una dicitura in latino (amori et dolori sacrum - sacro all'amore e al dolore).

Lo stile delle colonne dell'ingresso è ripreso da quelle che compongono il tempietto che si trova nell'ampio giardino della villa, dal quale parte anche un sentiero che conduce fino al mare. Nel salone principale si trova la scalinata che conduce al primo piano, dove si trovano la sala da pranzo, la camera degli ospiti e le camere da letto di Nino Cesarini e del Barone Fersen, caratterizzata da ampie finestre che si aprono verso il Golfo di Napoli. Passando dal seminterrato si giunge nella Sala Cinese, uno spazio decorato con mosaici e ideogrammi orientali che Jacques Fersen utilizzava per fumare oppio.

Alla morte del suo legittimo proprietario, causata da un'iniezione letale di cocaina, la villa fu lasciata a Nino che poi la cedette alla sorella del Barone Fersen. Lasciata per anni in uno stato di abbandono, Villa Lysis è stata recentemente restaurata e riaperta al pubblico. Durante i mesi estivi le sue sale ospitano mostre ed eventi culturali.

Museo Cerio - Capri

Situato a ridosso della famosa Piazzetta di Capri, vicino all'ex Cattedrale di Santo Stefano, il Museo Cerio è una delle principali istituzioni culturali dell'Isola di Capri che nasce all'interno di un antico edificio del XIV secolo costruito dalla Famiglia Arcucci. Il museo è stato fondato da Edwin Cerio per ricordare la figura del padre, Ignazio Cerio, un importante medico, archeologo e studioso dell'Isola di Capri.

Durante la sua attività, Ignazio Cerio promosse numerosi studi naturalistici e collezionò reperti di diversa provenienza: tra le sue imprese più significative si ricordano gli scavi archeologici nella Grotta delle Felci, nel sito delle Parate e in quello del Grand Hotel Quisisana, oltre allo studio della Podarcis sicula coerulea, la famosa lucertola azzurra che si trova sui Faraglioni di Capri.

Oggi i risultati della sua opera si possono ammirare nelle sale del museo, che custodiscono circa 20.000 oggetti suddivisi per argomento di studio (zoologia, archeologia, geologia, paleontologia, preistoria e protostoria) recuperati durante la sua infaticabile attività a Capri e in altri paesi.

Il Museo Cerio fa parte del Centro Caprense Ignazio Cerio, ente morale secondo il Decreto del Presidente della Repubblica del 20 ottobre 1949, ed è affiancato dalla biblioteca che raccoglie circa 5.000 testi riguardanti l'Isola di Capri. Le sale del museo sono aperte al pubblico (per informazione sugli orari si consiglia di chiedere informazioni all'Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo di Capri) e su prenotazione è possibile organizzare delle visite anche in orari diversi.

Il Rosaio - Anacapri

Villa Il Rosaio è una delle dimore capresi più conosciute grazie al numero di personaggi famosi che l'hanno scelta come rifugio di pace e tranquillità. L'ingegnere e scrittore Edwin Cerio acquistò questa casa contadina situata ad Anacapri nel 1911 e la modificò in base ai suoi gusti architettonici: il nome deriva dalle splendide rose che caratterizzavano un giardino dominato da viti, freschi pergolati, rampicanti e da un antico mulino rulale.

Edwin Cerio decise di affittare Villa Il Rosaio ai tanti artisti e scrittori che nella prima metà del Novecento affollavano l'Isola di Capri, ma amava anche rifugiarsi nel suo silenzio per dedicarsi ai suoi studi. Nel periodo in cui soggiornò a Villa il Rosaio, infatti, scrisse alcuni dei libri più conosciuti come Aria di Capri, L'Approdo e Capri nel Seicento. Dal 1914 al 1916 fu abitata da Compton Mackenzie e nel 1948 da Graham Greene, il quale amava trascorrere le sue vacanze sull'isola di Capri nella traquillità più assoluta.Tra gli altri ospiti illustri di Villa Il Rosaio è utile ricordare il poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti, la pittrice Rosina Viva e il compositore Ottorino Respighi.

Villa Orlandi - Anacapri

Villa Orlandi si trova a pochi passi da Piazza Boffe, il cuore del centro storico di Anacapri, e dal 1939 appartiene alla Fondazione Cerio. Così come per Villa Il Rosaio, anche Villa Orlandi nasce come casa di campagna poco influenzata dagli stili architettonici che caratterizzavano altre dimore anacapresi come la Casa Rossa e Villa San Michele. Prima di essere restaurata da Edwin Cerio e acquistata da Giuseppe Orlandi, la costruzione faceva parte del Convento delle Teresiane e veniva chiamata La Casa della Badessa.

Il viale di accesso di Villa Orlandi è costeggiato da un classico colonnato mentre gli interni si caratterizzano per i raffinati dettagli in stucco, tipici delle dimore settecentesche. Oggi nelle sale di Villa Orlandi è stato istituito il Centro Internazionale per la Cultura Scientifica dell'Università degli Studi di Napoli Federico II per organizzare seminari e incontri di studio.

I colonnati dell'Isola di Capri

Elemento tipico delle case mediterranee, i colonnati che abbelliscono gli ingressi delle ville capresi fanno parte della lunga tradizione architettonica locale che, probabilmente, rimanda alle antiche dimore di epoca romana.

Nel corso dei secoli il desiderio di accompagnare i viali di ingresso con colonne di marmo o cemento si è consolidata, fino a diventare uno dei tratti fondamentali di ogni residenza caprese, insieme alle panchine che permettono di ammirare in tutta tranquillità il panorama.

Dove ammirare i tipici colonnati

  • Villa Monacone - Via Pizzolungo

  • Casa La Solitaria - Via Pizzolungo

  • La Certosella - Via Tragara, 13

  • Villa Moneta - Via Tiberio, 32

  • Villa La schiava - Via Tiberio, 35

  • Villa San Michele - Viale Axel Munthe

  • Hotel Bellavista - Via Orlandi, 10

  • Casa Orlandi - Via Finestrale, 2

  • Terrazza della Funicolare - Adiacente alla Piazzetta di Capri

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